Tra orientamento e mitologia

Sin dalla Preistoria l’uomo ha rivolto lo sguardo alle stelle per orientarsi.

Le principali costellazioni utilizzate nella navigazione antica furono l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore. Queste due costellazioni, a causa della loro rotazione apparente intorno al Polo Nord celeste, risultano circumpolari alle latitudini mediterranee; si tratta, cioè, di stelle che rimangono sempre sopra l’orizzonte.

Grazie a questa caratteristica le due costellazioni furono degli importanti indicatori nella navigazione antica come riferimento del Nord.

Anticamente gli uomini cominciarono a collegare le stelle del cielo con linee immaginarie, vedendo lassù animali, personaggi mitologici o divini, oggetti o persone che accompagnavano la loro vita.

I raggruppamenti delle stelle in costellazioni sono un’operazione del tutto casuale. Ciascuna cultura, infatti, ha composto le sue figure; l’Orsa dei Greci, ad esempio, è un carro per i Romani, oppure una pentola per i Cinesi, un ippopotamo per gli Egizi e un ventilabro per gli Ebrei.

Noi abbiamo approfondito la conoscenza delle Dodici  Costellazioni che i Greci identificarono  come “Costellazioni dello Zodiaco”.

 

Lo zodiaco è una fascia della volta celeste che si estende all’incirca per 8° da entrambi i lati dell’eclittica (il percorso apparente del Sole nel suo moto annuo).  

 

 

     In  Astronomia  lo zodiaco comprende una tredicesima costellazione, l’Offiuco, costellazione effettivamente presente nella fascia zodiacale, ma trascurata in passato per ridurre a dodici il numero dei segni zodiacali.

Molte di esse sono ben visibili ad occhio nudo in una notte limpida, possibilmente senza Luna  e lontano dalle luci della città.

 

 

Classe 3D Secondaria di primo grado

 

 

Il Mediterraneo e le sue rappresentazioni

 

La rappresentazione del Mar Mediterraneo nelle carte geografiche nel tempo si è modificata, ma non come si è modificata la rappresentazione della Terra.

E' stato sempre il "mare di mezzo".

Oltre alla modificazione delle linee di costa e della forma dei territori, si  possono notare, osservando le carte che sono arrivate fino a noi, come si sono trasformate anche le tecniche di rappresentazione e gli elementi che sono stati aggiunti.

Nell' Esodo  (14) c'è Giona che si servì di un animale marino rappresentato sotto forma di balena per spostarsi sul mare.

Il mare biblico, ad esempio, è popolato di animali e di mostri. Queste figure vengono rappresentate nelle carte.

I mostri marini resteranno a lungo sui mappamondi dei geografi cristiani.